24 gennaio 2014: Giornata dell’Avvocato in pericolo proclamata dall’Observatoire International del Avocats en Danger
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Quel premio dato a Nasrin Sotoudeh è una promessa: i difensori minacciati non saranno mai abbandonati dal Cnf

Nasrin Sotoudeh
Nasrin Sotoudeh

Pubblico con orgoglio questo intervento dell’avv. Francesco Greco, Presidente del Consiglio Nazionale Forense in sostegno degli avvocati che, in tutto il mondo, nello svolgimento della loro professione per la difesa dei diritti, sono esposti a minacce, persecuzioni, arresti e, finanche, ad assassinii.  Il focus dell’anno è sull’Iran, ove è in atto una sanguinosa repressione del movimento di protesta che sta scuotendo le fondamenta del governo teocratico sciita.

 

La giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, che ricorre il 24 gennaio di ogni anno, ha lo scopo di richiamare l’attenzione sui rischi che, nei Paesi dove i diritti fondamentali non trovano adeguato riconoscimento, affrontano gli avvocati nello svolgimento della loro attività, per cui vengono sottoposti a intimidazioni, minacce, arresti, condanne arbitrarie e, talvolta, anche in violenze fisiche se non, addirittura, a pagare con il prezzo della vita il loro impegno per il libero esercizio della professione.

L’edizione 2024 della Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo sarà dedicata ai colleghi iraniani. Il Consiglio Nazionale Forense, con la sua Commissione diritti umani e la Fondazione dell’Avvocatura Italiana, ha denunziato più volte le violazioni dei diritti umani che si registrano in Iran, soprattutto nei confronti delle donne, in particolare dopo la repressione delle pacifiche manifestazioni di protesta seguite alla tragica morte della giovane studentessa curda Masha Amini, per le torture subite per non aver indossato in modo consono l’hijab, il velo che le donne iraniane sono costrette a indossare in pubblico.

Moltissime persone hanno perso la vita nei giorni e nei mesi successivi e vi sono stati migliaia di arrestati, tra i quali anche numerosi avvocati. Il 15 dicembre 2023, nel corso della “Sessione ulteriore” del XXXV Congresso Nazionale forense, il CNF ha assegnato all’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh il Premio dell’Avvocatura Italiana, “per il costante impegno profuso in favore del rispetto dei diritti umani e per le libertà di tutte le donne, senza mai arrendersi di fronte ai processi, alle condanne, ai lunghi periodi trascorsi in prigionia, svolgendo in modo indefettibile il suo ruolo di persona, di donna, di avvocata così rappresentato in modo esemplare per noi tutti e per le future generazioni “.

L’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh ha difeso durante la sua carriera prigionieri politici, giornalisti, donne vittime di violenza domestica ed è nota a livello internazionale per il suo impegno per i diritti delle donne e, in particolare, per l’abolizione dell’obbligo di indossare il velo.

L’effettività dei diritti, anche di quelli fondamentali, non è garantita in molti Stati dove i diritti umani sono violati da governi che non ammettono il dissenso e la libertà di espressione e gli avvocati sono perseguitati semplicemente per essere difensori dei loro assistiti, come documentato attraverso i propri osservatori dall’Osservatorio degli avvocati in pericolo (Oiad), di cui il CNF è cofondatore, organismo che monitora i processi a carico degli avvocati e fornisce supporto ed assistenza a livello internazionale agli avvocati costretti a lasciare i loro Paesi di origine e a fare domanda di asilo politico.

Il Consiglio Nazionale Forense continuerà a chiedere la fine della repressione contro gli avvocati in Iran e si impegnerà attivamente per gli avvocati che, ovunque nel mondo, sono ingiustamente sottoposti a persecuzioni, reclamando il rispetto dei principi dell’indipendenza della Giurisdizione, del giusto processo e del divieto di trattamenti inumani e degradanti previsti dalle convenzioni internazionali.

 

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